Parlando chiaramente, chi non ha mai sognato di diventare un pilota e poter indossare tuta e casco?

Ma bisogna essere onesti: tutti abbiamo fatto i conti con i costi di questi fantastici sport, prima ancora che con l’estrema difficoltà di accedere ad un ambiente riservato a pochi fortunati rispetto a tutti i sognatori che ci sono lì fuori.

Da un po’ di anni a questa parte però è venuto alla luce il mondo del SimRacing, che è andato ad occupare un posto molto, molto particolare tra gli appassionati di motori. 
Costruire una postazione è veramente economico se paragonato ai costi da sostenere per il motorsport; ci basti pensare alle migliaia e migliaia di euro che servono per costruire/acquistare un’auto, senza neanche arrivare ai costi vivi di gestione tra gomme e ricambi per affrontare una stagione da professionisti ed i costi per poter girare tra i vari tracciati.
Il SimRacing ha fatto sì che chiunque potesse iniziare a vivere quelle emozioni di guidare sportivamente in pista e gareggiare con altri simracers da tutto il mondo, sentire l’adrenalina scorrere e la pressione di chi è alle calcagna e cerca di sorpassarci ad ogni costo, per poter guadagnare quella posizione virtuale.
E sappiate che le emozioni si possono provare anche su una pista virtuale.
La community che sta crescendo ed evolvendo sempre più negli anni ha fatto sì che il mondo della simulazione cominciasse a vivere veri e propri campionati (più o meno ufficiali). Basti pensare alla F1 Esport Pro Series, campionato ufficiale di Formula 1 virtuale a cui partecipano le più grandi e note case automobilistiche unite ai Team unicamente di SimRacing. 
Alfa Romeo, Ferrari, Mercedes, giusto per citarne alcune.
E no, quei piloti non sono alieni che arrivano da un altro pianeta, ma semplici persone che nella cameretta di casa propria avevano un angolo dedicato al simulatore, dove potevano allenarsi quando e quanto volessero senza troppe difficoltà o costi esorbitanti.
Pertanto l’avvento di questo sport ha abbattuto non poche barriere da e verso il mondo dei motori, andando ad occupare anche un posto importante e non da poco nel mercato internazionale.
La strada da fare per questo neonato sport è ancora tanta, ma sembra proprio che abbia ingranato la marcia giusta per una scalata dritta verso la cima; è un mondo tutto da scoprire e ancora poco istituzionalizzato e regolamentato, ma anche per questo potrebbe essere un’occasione davvero importante per permettergli di diventare pioniere di quello che un giorno potrebbe essere uno sport molto più diffuso ed importante rispetto ad oggi.
Chiunque intraprenderà o ha già intrapreso questa strada non mancherà sicuramente di provare tutte quelle emozioni di gioia, tristezza, rabbia e soddisfazioni figlie della competizione.

Grazie Racers per la vostra attenzione e buona navigata su test-driver.it!

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