Avete da poco iniziato a girare al simulatore e siete già a caccia del migliore hotlap, ma vi siete resi conto che non siete abbastanza veloci? Questa è la guida che fa proprio al caso vostro e vi aiuterà a tirare via un bel po’ di secondi dai vostri tempi sul giro!

I fondamentali al simulatore

Ci sono alcuni punti importanti, anzi importantissimi, da cui partire per iniziare a migliorare i tempi sul giro in pista. Questi consigli sono universali e valgono per qualunque tipo di veicolo, pista e videogioco che sia.

Iniziamo elencandoli, per poi andarli a vedere nello specifico successivamente:

  • Configurazione hardware
  • Tecniche di guida
  • Conoscenza del tracciato
  • Mindset

Configurazione hardware del simulatore di guida

Il vostro hardware, dunque volante e pedaliera, è l’anello di congiunzione tra voi e la vostra auto virtuale pronta a sfrecciare in pista. 

Dunque è importantissimo che le opzioni in-game siano impostate in maniera corretta e soprattutto adatte a voi. Non esistono valori universali in quanto una vettura F1 avrà un angolo di rotazione del volante diverso da una GT3 ed un volante entry level avrà una potenza del forcefeedback diversa rispetto ad un DirectDrive. Il consiglio dunque è quello di cercare qualche guida scritta appositamente per il vostro hardware e videogame del caso, cosí da poter cominciare una regolazione più ampia.

Come dicevamo però, le opzioni di configurazione sono quanto di più soggettivo esista, pertanto starà a voi iniziare a guidare, fare pratica e fare di volta in volta delle morifiche di fino alle varie impostazioni disponibili nel software, così da trovare quelle che più vi aggradano.

In particolare per le impostazioni di forcefeedback iniziate con valori bassi, per poi aumentare progressivamente (ma evitate di arrivare ad utilizzare il 100% della forza, al fine non solo di preservare il motore del vostro volante ma soprattutto di non farvi male nel caso di motori molto potenti).

Tecniche di guida in pista

Per le tecniche di guida potremmo stare a scrivere centinaia di righe, ma ci soffermeremo su quelle tecniche che vanno a correggere gli errori più grossolani che si commettono appena si inizia a guidare in pista.

Partendo dalle accelerazioni, la parola chiave è “gradualità“. Il pedale dell’acceleratore non è un tasto on/off ma va usato per tutto il suo range di funzionamento con dolcezza, senza essere pestato o lasciato di colpo, poichè vi ritrovereste ad andare dritto o a “sbinnare” (termine non proprio tecnico per il testacoda causato da accelerazione eccessiva).

Come allenamento iniziale ricordate di accelerare solo ed unicamente quando avrete lo sterzo, e dunque le ruote, completamente dritte.

Una volta preso confidenza con il pedale e questa tecnica potrete iniziare a premere l’acceleratore anche a ruote storte, sempre gradualmente, immaginando di avere un filo che collega il pedale ed il volante. Ruote più girate significa meno gas, raddrizzando gradualmente si può spingere di più il pedale. Più tempo sarete a ruote girate senza dare gas e più decimi perderete, quindi è ovvio arrivare alla deduzione che bisogna raddrizzare quanto prima possibile per spingere di più. E ricordate sempre: attenzione se non avete i controlli attivi, perchè girare come un trottola non è una buona idea!

L’errore più comune sulla frenata, fatto da chiunque abbia iniziato a girare al simulatore, è quello di arrivare velocissimi alla curva e frenare forte, magari girando anche subito lo sterzo. L’unico risultato è quello di ritrovarsi o nella ghiaia o stampato in un muro.

Come per l’acceleratore, vale la stessa regola per il freno: ruote dritte. Frenare a ruote storte ci porterà al fenomeno del sottosterzo, nemico della tenuta di strada. Una volta imparato il punto di staccata della curva, di cui parleremo subito dopo, viene il bello. Si potrebbe pensare che come nel caso dell’acceleratore bisogna premere il freno gradualmente, mentre la tecnica corretta è fare l’esatto contrario: premere a fondo il freno dall’inizio, per poi alleggerire la pressione fino a rilasciarlo completamente, dopodichè possiamo iniziare a girare il volante per affrontare la curva.

Non pestate nè inchiodate violentemente, poichè questo vi porterà solo ed unicamente al bloccaggio delle ruote, che nel migliore dei casi vi allunga la frenata se avete l’ABS, altrimenti dritti nella via di fuga, ammesso ci sia. Cercate di capire al meglio la vostra pedaliera, fino a quale punto potete premere il freno senza bloccare e prenderci la giusta confidenza. Per completezza citeremo una tecnica avanzata di frenata detta trailbraking, ma molto difficile da eseguire poichè richiede un’ottima coordinazione mano-piede e conoscenza della pedaliera. 

Per quanto riguarda il volante invece, oltre quanto detto precedentemente per frenata e accelerazione, ricordate di essere delicati e graduali. Non serve strattonare violentemente in curva nè tantomeno aumentare e diminuire freneticamente l’angolo di sterzo durante la percorrenza della curva, si rischia soltanto di scomporre l’auto perdendone il controllo causa sottosterzo o sovrasterzo. Pensatela così: se correggete continuamente in curva con il volante non riuscite mai a trovare una situazione di stabilità dell’assetto dell’auto.

Conoscenza del tracciato

Avere un’ottima tecnica di guida senza conoscere il tracciato è come avere il canonico pane senza avere i denti. Saper frenare ma non sapere quando è inutile tanto quanto il contrario. 

Cosa significa quindi conoscere il tracciato?

Traiettorie, punti di frenata e di corda sono le tre cose importantissime per iniziare a togliere i primi secondi. Come è possibile immaginare, questi parametri variano da curva a curva e da auto ad auto.

Come dicevamo precedentemente, più siamo a ruote dritte più possiamo accelerare e più decimi toglieremo dal nostro tempo. Questo però è possibile solo imparando la traiettoria migliore per ogni curva, permettendoci di ruotare meno possibile il volante e tenere la velocità più alta possibile.

I punti di frenata sono importantissimi e presto vi accorgerete di quanti decimi di differenza esistono frenando anche solo 5 metri prima o dopo (ricordate che non sempre frenare il più tardi possibile significa migliorare il tempo, perchè arrivereste con l’auto troppo carica all’anteriore in ingresso curva). Questo è il punto in cui lasciamo l’acceleratore per premere fino in fondo il freno come spiegato più sopra, così da perdere tanta velocità quanto serve per affrontare la nostra curva: utilizzate i riferimenti presenti in pista, un cartello, un palo, un cordolo o qualsiasi cosa possa essere utile a ricordare quando e dove frenare. Ovviamente evitate di prendere riferimenti che possano variare con il tempo o le condizioni meteo: un commissario di pista o un’ombra non sono esattamente un buon riferimento…

Alla prima staccata di Monza, ad esempio, le F1 frenano circa al cartello dei 100 metri, mentre le GT intorno ai 150.

Dopo il punto di frenata abbiamo il punto di corda, ovvero quello in cui smettiamo di frenare-rallentare ed iniziamo ad accelerare. Anche questo varia da curva a curva e tra video e pratica riuscirete a capire quand’è il momento di spalancare il gas.

Un appunto molto importante da fare è che non sempre la traiettoria ideale, quella in cui si curva meno, è quella più veloce al fine di un hotlap. Di seguito un’immagine esplicativa di esempio. La differenza tra la traiettoria ideale in curva e quella veloce sta nel fatto che nella seconda freniamo per un tratto più breve e acceleriamo molto prima.

Oltre alla traiettoria è molto importante capire la composizione dei materiali del tracciato. Oltre l’asfalto dell’interno pista, spesso ai bordi troviamo cordoli, tarmac o ghiaia ed avere queste informazioni ci permette di portare al limite massimo le nostre traiettorie, sfruttando fino all’ultimo millimetro di pista. Anche un solo km/h può fare la differenza tra una diversa posizione in classifica o addirittura il miglior giro al mondo se amate tryhardare (fare qualcosa col solo scopo di vincere ed essere il migliore, lasciando da parte il divertimento).

Ricordate però di non infrangere i limiti di pista in curva, altrimenti rischierete di annullare il vostro miglior giro.

Mindset per correre al simulatore

La mentalità è una componente fondamentale per essere un ottimo racer. Riuscire a fare il miglior tempo della vita una sola volta senza più essere in grado di ripeterlo, o almeno avvicinarsi di qualche decimo, è tanto emozionante quanto inutile. Questo perchè durante una competizione bisogna essere capaci di mantenere un ritmo di gara, riuscendo a ripetere una certa prestazione con costanza nell’arco di 10 minuti come in 4 ore; pensate ad esempio alla 24h di LeMans, dove i piloti sono tenuti a correre per ore ed ore di seguito tenendo sempre lo stesso passo di gara. Se vi state chiedendo come riuscire ad avere questa consistenza, la risposta è soltanto una: pratica, tanta pratica. Sedetevi al volante, mettete il vostro software preferito e in modalità pratica iniziate a girare ogni giorno, cosí da costruire memoria muscolare e imparare bene il tracciato come dicevamo poco sopra. E non arrendetevi se vi girate ad ogni curva o vi trovate ad andare sempre lunghi, fate una piccola pausa e riprendete, guardando anche dei giri di riferimento su internet che è uno strumento potentissimo!

Grazie Racers per la vostra attenzione e buona navigata su test-driver.it!

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