C’erano un francese ed un italiano…

Era il 1923 quando l’italiano Fernando Jacopozzi, bussò alla porta di André Citroën. L’italiano era conosciuto come “il mago delle luci”, poichè aveva illuminato mezza Parigi, monumenti compresi, al punto che dopo il tramonto la città risplendeva. I due si erano incontrati durante la Prima Grande Guerra, ma all’interno del Ministero, dove ad ognuno di essi il Governo francese assegnò un compito differente in merito al conflitto in corso. Anni dopo la fine della guerra fu finalmente il momento di collaborare e dal genio di Jacopozzi partì l’idea di illuminare la Torre Eiffel con il nome Citroën.

Manifesto Torre Eiffel
Il manifesto della Torre Eiffel illuminata da Citroën

Pubblicità d’impatto: Citroën sulla Torre Eiffel

L’idea che Jacopozzi propose ad André Citroën fu di illuminare la Torre Eiffel con il suo cognome. Sarebbero servite 200.000 lampadine – non economiche considerando l’epoca della quale si parla – più 100 km di cavo ed una centrale elettrica per alimentare il tutto.

Dopo quale iniziale dubbio André Citroën si convinse, nonostante avesse già affrontato ingenti investimenti per la produzione di auto subito dopo la fine della guerra. Ci vide lungo, come spesso dimostrò di saper fare. I lavori iniziarono subito dopo l’accordo e videro la costruzione di una centrale da 1.200 kW per alimentare questa grande “insegna” con corrente a 12.000 Volt. I lavori vennero portati a termine da circensi, giocolieri ed ex militari della Marina francese, al punto che la Torre Eiffel venne accesa il 4 luglio 1925.

Visibile a 40 km di distanza

Torre Eiffel Citroën
La scritta Citroën sulla Torre Eiffel nel 1925

Un simbolo del genere, in un contesto urbano non del tutto sviluppato in altezza come potremmo pensare oggi, divenne una sorta di faro. La Torre Eiffel illuminata con il nome Citroën era visibile fino a 40 km di distanza, al punto che guidò anche l’aviatore Charles Lindbergh al suo arrivo al termine della prima trasvolata atlantica New York – Parigi. Divenne un simbolo per tutti ed ebbe un enorme impatto pubblicitario.

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