Le abitudini inconsce

C’è chi ammette di farlo e ci ride su, c’è chi non confessa di esserne vittima (ma in segreto lo fa) e c’è chi lo fa in automatico e nemmeno se ne accorge. Ammettetelo: chiunque abbassa il volume dell’autoradio mentre parcheggia la propria auto! Un comportamento innato che sembrerebbe non avere alcun fondamento logico, ma in realtà nasconde un dato di fatto scientifico. Ma prima di cominciare la nostra disquisizione scientifica sul perché agiamo in questo modo, voi siete tra coloro che lo abbassano? Fatecelo sapere sui nostri social, tanto con un semplice clic qui sotto già vi collegate con noi!

Il volume dell’autoradio disturba il cervello

Il problema di fondo di tutta questa faccenda è che il nostro cervello, seppur abbia delle capacità incredibili, ha risorse operative limitate. Sciolto questo nodo si può iniziare a capire per quale motivo, istintivamente, abbassiamo il volume dell’autoradio quando parcheggiamo.

In buona sostanza immaginate il cervello come un computer, con una memoria RAM capace di permettere un certo numero di processi e programmi contemporaneamente. Se questa RAM si satura, ci sono alcuni processi che vengono messi in coda rispetto ad altri ai quali è data una priorità. Con il nostro cervello accade esattamente tutto allo stesso modo. Ascoltare la musica e concentrarsi a parcheggiare non è nelle corde della nostra materia grigia. Sono due operazioni che richiedono un alto grado di attenzione, di conseguenza il nostro cervello non è incline a portarle avanti contemporaneamente. Ecco per quale motivo viene data priorità al parcheggio a sfavore della musica, il volume della quale viene spesso azzerato.

Autoradio in parcheggio
Il nostro cervello non riesce a parcheggiare ed ascoltare la musica contemporaneamente

Perché possiamo ascoltare la musica mentre guidiamo?

La domanda che sorge spontanea dopo questo discorso è: “per quale motivo siamo capaci di guidare ed ascoltare contemporaneamente la musica, senza che il cervello vada in tilt?“. Se vi siete posti il quesito avete ragionato bene e quindi voglio premiare la vostra curiosità. In fin dei conti la guida, intesa come gestione dei pedali, controllo degli specchietti retrovisori, controllo delle auto sulla strada e via discorrendo, non impegna molto il nostro cervello. Come un lavoro marginale, insomma, che quindi può andare d’accordo con l’ascoltare la musica oppure conversare con altre persone. Questo a patto che la guida non sia in condizioni particolari o che richieda più attenzione del solito, come nel caso si debbano seguire cartelli oppure affrontare la pioggia.

Ricorda sempre che puoi leggere anche tante altre curiosità nella nostra sezione dedicata: https://test-driver.it/category/curiosita/

E non dimenticare di condividere l’articolo con i tuoi amici, così non si sentiranno più in colpa quando abbassano il volume dell’autoradio (e vivranno più felici)!

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