Di tanto in tanto ci si chiede come nascano i nomi di cose e concetti che oggigiorno ci sembrano comuni e scontati. Poichè viviamo in un mondo che guarda sempre in avanti verso il progresso, capita spesso che delle nomenclature siano difficilmente riconducibili e causa dei cambiamenti tecnologici e culturali. Spesso ci si è chiesto cosa sia un cavallo vapore e come mai quest’unità di misura abbia assunto un ruolo così determinante nella quotidianità. Tutto parte, ovviamente, dal passato.

Se te lo sei perso ti ricordiamo che c’è anche un articolo dedicato alla differenza tra CV e HP, due nomenclature per lo stesso concetto. Ne parliamo qui: Differenza tra HP e CV: spieghiamo l’arcano!

La nascita del…cavallo vapore

Nascite del cavallo vapore
La macchina a vapore di James Watt

Dietro la genesi del cavallo vapore c’è James Watt. Viene definito in questo modo perchè è legato alle macchine a vapore che l’ingegnere e inventore scozzese stava mettendo a punto per sostituire i cavalli reali all’interno dei mulini. L’obiettivo era quello di riuscire a rapportare la potenza generata da un cavallo a quella generata proprio dalla macchina in questione. Watt battezzò HP – Horsepower – una potenza di 33mila libbre forza con una potenza di un piede al minuto.

Con questo calcolo lo scozzese riuscì a quantificare, mediamente, quanto lavoro riuscisse a compiere un cavallo reale nel corso di una giornata di lavoro. Con questa unità di misura estrapolò poi il numero di cavalli reali che la sua macchina a vapore avrebbe potuto sostituire, se non altro per avere un possibile prezzo sul mercato ed un riferimento.

Tecnicamente c’è anche una conversione ad una potenza di riferimento di 1 HP, che è pari a 745,3 Watt per la precisione.

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