Il traffico, la difficoltà (anzi l’impossibilità) di parcheggiare le nostre auto ed i costi fuori controllo, hanno spostato le due ruote dalla categoria “passione” a quella “necessità”. Il momento è anche quello giusto, perché il mercato sta svoltando verso mezzi di piccola cilindrata. Mezzi semplici ed adatti a chi non ha mai avuto nemmeno un motorino, oppure è sceso dalla moto quando il pieno si pagava con le lire. La strada vista dalla sella però è diversa da come la si vede dall’abitacolo. In più, le abitudini dell’automobilista sono durissime da dimenticare ed applicate alle due ruote, non vanno proprio bene. Gli Smart Riders servono (anche) a questo.
La prova in incognito del corso degli Smart Riders


Tutti possono imparare, basta mettere un un pizzico di attenzione, ascoltare qualche suggerimento di chi ha più esperienza, magari leggere qualcosa ed ovviamente, capire i propri errori. Ma quanto tempo ci vuole per sentirsi (anzi essere) sicuri su una moto o uno scooter? Dipende dall’attitudine personale e dalla frequenza con la quale si guida, ma ad occhio si va dai due ai cinque anni. Alla fine dei quali, per di più, possiamo esserci radicati su nuove abitudini sbagliate. Di male in peggio…
Per venire incontro alle esigenze di tantissimi principianti, i corsi di guida stanno spuntando un po’ dappertutto, ma per capire la reale utilità di queste scuole ci siamo iscritti in incognito all’open day degli Smart Riders di Napoli, un gruppo che propone corsi di guida sicura su strada.
Ora chi vi scrive deve fare una piccola premessa: odio tutti i tipi di scuola (ho le vecchie pagelle a dimostrarlo) e sono molto poco tollerante verso chi cerca di darmi consigli di guida in moto. Secondo voi, che allievo sarò?
Il corso di guida in moto
La mattina mi presento all’appuntamento e trovo una quindicina di motociclisti ben assortiti. Inquadro subito i ragazzini entusiasti, con la prima moto e l’abbigliamento tecnico che profuma di nuovo, qualcuno che crede di saperla lunga ma corre solo in rettilineo, qualche motociclista navigato, che un po’ per divertimento ed un po’ per curiosità, vuole essere messo alla prova. Infine ci sono io.


La giornata inizia con un breve briefing ed io mi starei già annoiando, ma attenzione! La conversazione prende una piega interessante: gli istruttori di Smart Riders non ripassano a filastrocca il Codice della Strada, come se fossero stati ipnotizzati da un vigile urbano. Danno alla “classe” gli stessi consigli che io ho dato decine e decine di volte ad altrettanti amici, solo che loro li danno meglio!
Con l’esperienza, i Riders hanno condensato ore ed ore delle mie chiacchiere in poche semplici regole, facili da capire ed applicare. Il fatto che vengano da un istruttore, poi, le rende anche più credibili.
Guidare su strade tortuose: la parte succulenta del corso
Finita la parte teorica, si sale in moto e si va lungo le tortuose strade intorno al Lago Laceno di Avellino. Un menù variegato di curve, dislivelli ed asfalti molto amato dai motociclisti della zona.
Un corso normale degli Smart Riders prevede una giornata intera e massimo due allievi per ogni maestro, ma oggi siamo una quindicina, da vedere in poche ore e mentre un istruttore guida il gruppo, l’altro lo scorre con calma, per analizzare attentamente lo stile di guida di ognuno. Confesso che al mio turno, un po’ di soggezione l’ho avuta anche io.


Alla fine del lungo giro, torniamo al punto di partenza ed uno alla volta, analizziamo i difetti di ognuno. Chi guida con le braccia rigide, chi è incerto nella fase di piega, chi sta troppo al centro strada. Anche alcuni motociclisti con anni e km sulle spalle hanno difetti radicati da correggere. Per ognuno c’è una correzione, ma ancora una volta senza la noiosa retorica sul codice della strada. Il livello della conversazione è sempre quello di un motociclista che parla ad un altro motociclista, con in più l’autorevolezza di un istruttore.
Alla fine non possono mancare i diplomini di partecipazione e parecchi allievi si prenotano già per la lezione ufficiale.
Il corso di guida sicura su strada, così come l’hanno impostato gli Smart Riders di Napoli, funziona benissimo e condensa in una giornata l’esperienza di anni con il casco in testa, senza pagare il pericoloso pegno degli inevitabili errori di percorso. Da automobilista esaurito a motociclista esperto, in un giorno? Quasi, ma poi bisogna metterci la testa.
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