La radicale trasformazione dell’industria automobilistica

Il mondo automotive sta attraversando un periodo di straordinaria trasformazione, un cambio di paradigma che sta coinvolgendo appieno tutti i suoi ambiti. Al riguardo, Test-Driver.it ha partecipato al webinar “Phygital Worlds in Automotive”. L’evento, organizzato e promosso dal Gruppo Car Design & Engineering di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), ha riunito tre dei massimi esperti mondiali del design – Thomas Fellger, CEO di Icon Group; Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari e Harry West, CEO di Frog INC e professore di Industrial Design alla Columbia – insieme al Viceministro dello Sviluppo, Alessandra Todde, per dibattere sul cosiddetto “Phygital World”: unione tra il mondo fisico e quello digitale.
La conferenza ha avuto come snodo centrale il futuro del car design e, pertanto, dell’intera industria automotive. Questa, quanto profondamente lacerata da due anni di emergenza pandemica e della crisi dei semiconduttori (ne abbiamo parlato qui: https://test-driver.it/hai-acquistato-unauto-nuova-ecco-perche-dovrai-aspettare/), si dimostra fiduciosa nella ripresa del processo evolutivo con accresciuti stimolo e velocità.

i partecipanti all'evento phygital worlds
I partecipanti all’evento live di ANFIA, da destra: Harry West, Thomas Fellger, Silvio Angori, Flavio Manzoni e il moderatore Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote.

Made in Italy e mondo del design come “leve differenzianti”

Tendo sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno” afferma il Viceministro Todde, riferendosi all’attuale scenario di crisi che ha ulteriormente messo in ginocchio la filiera automotive. “Dal mio punto di vista, questa può essere un’opportunità di affrontare la trasformazione della filiera attraverso le nostre leve differenzianti” continua Todde, alludendo in particolare a due fattori: il made in italy e il mondo del car design. La dichiarazione trova il consenso degli altri partecipanti. In particolare, interviene il presidente del Gruppo Car Design & Engineering di ANFIA, Silvio Angori. Angori aggiunge che raccogliendo le esperienze in una “casa comune di made in Italy e design” sarebbe possibile sfruttare le capacità dell’industria automobilistica e utilizzarla come modello per gli altri sistemi industriali. Tuttavia, ciò è possibile solo se viene abbandonato il solito atteggiamento campanilistico, ancora prevalente nel mindset del nostro paese.

L’impatto della digitalizzazione sul futuro del car design

La prospettiva di un futuro ibrido fisico-digitale si riflette nel rinnovamento. Non solo del prodotto finale – ovvero l’automobile – ma anche nell’intero processo di progettazione e produzione.
Il tutto parte, banalmente, dai consumatori. “In passato, il ruolo dell’automobile giocava una parte centrale del diventare adulti” afferma il prof. West “oggi le cose sono diverse, viviamo non in automobile ma sul nostro cellulare”. Per il design, ciò si traduce nel garantire una digitalizzazione anche al prodotto “automobile”, al fine di fornire un’esperienza “seamless”– cioè continua. Ad avvalorare le argomentazioni di West il CEO Thomas Fellger. Sostiene che ai nostri giorni è ricercata un’auto user friendly e propensa ad assecondare le richieste del cliente: “i produttori auto dovranno capire che vendere automobili equivarrà a vendere esperienza appetibile, offrendo molto più di un’autovettura”. Fellger afferma, inoltre, che: “la parte digitale sarà in futuro molto più importante di quella fisica.”
A questo punto interviene il presidente Angori, mettendo in luce come la sfida delle aziende durante questa transizione, sia proprio intraprendere la strada della digitalizzazione. Tuttavia, senza perdere l’essenza delle proprie radici. Ciò è confermato subito dopo dal chief design officer di Ferrari, Flavio Manzoni, che rende noto di come anche nella casa di Maranello si stia lavorando a questa transizione; accenna infatti – ma senza spoiler – a dei progetti in corso riguardanti il Metaverse.

La sfida dei designer: il compromesso tra benessere ed esperienza di guida

È sicuramente in questo aspetto che si contraddistingue il car designer. Creare il giusto equilibrio e pensare ad un prodotto che sì, soddisfi le esigenze, ma a cui non manchi una coinvolgente esperienza di guida. A tal proposito, Manzoni attesta che: “con Ferrari cerchiamo di lavorare in prospettiva senza dimenticare di respirare il nostro dna e, soprattutto, la cultura italiana, la cultura del bello”; sintomo questo di una voglia di progredire nel mondo phygital ma senza far mancare ai propri clienti quella passione che da sempre caratterizza il marchio del cavallino rampante: “ci sarà sempre un fattore emozionale che lega l’uomo alla macchina”.     
Come un designer automotive può aspirare a tale obiettivo? È sempre Manzoni, esperto nel settore del design automobilistico, a dircelo. Afferma che: “come designer non penserei solo all’omologazione (nel senso di omologare i progetti a quelli di altre case, n.d.r.) che purtroppo capita nel mondo dell’automobile, ma di far emergere i contenuti forti di un determinato progetto e dare una connotazione propria al prodotto per farlo vivere come esperienza unica.”

Come si presenta il futuro del car design?

Sostanzialmente, dalla conferenza è scaturito un pensiero comune da parte dei partecipanti. Nel futuro del car design, rispetto la transizione verso il mondo phygital, sarà strettamente necessario spostare l’esperienza dall’automobile all’utente. Il prodotto va adattato prevedendo un set-up programmato proprio sul consumatore. Questo anche nell’ottica di una crescente apertura al servizio di car-sharing dove, pur non possedendo l’automobile, il cliente deve in qualche modo “sentirsi a casa” come se l’autovettura fosse la sua.

Possiederanno le aziende italiane l’audacia necessaria ad affrontare ed affermarsi in questa profonda transizione? Cosa ne pensate di questa inevitabile convergenza tra fisico e digitale? Fatecelo sapere sui nostri social

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