Citroen ed i suoi lavoratori
André Citroën ha sempre avuto nei confronti dei propri lavoratori un occhio di riguardo. Fin dai primi decenni del 1900 intuì che i servizi al lavoratore fossero necessari e restituissero lavoratori più efficienti, volenterosi e contenti. Un concetto che forse oggi abbiamo un po’ dimenticato, ma che il patron della firma del doppio chevron “masticava” perfettamente. Tra questi lavoratori c’erano le donne, ancora più tutelate poichè parte fondamentale delle manodopera dell’azienda. Non solo donne ma anche mamme al lavoro, per le quali André Citroën pensò a tutta una serie di servizi ad hoc.
Intanto ecco la vera storia del nome Citroen: La vera storia del nome Citroën
L’attenzione verso le donne
André Citroën, nel suo stabilimento al quai de Javel, prese in serie considerazione il benessere delle donne, 50% degli impiegati in azienda. Esaltò le capacità manuali delle donne già nella costruzione della fabbrica, con postazioni dedicate poichè le donne hanno più delicatezza e minuziosità. Allo stesso tempo fece attrezzare un’infermeria completa di tutto, quasi come se fosse una clinica privata. Le donne, insomma, non avevano di che preoccuparsi, nemmeno dopo partorito!
Mamme al lavoro in Citroen: l’esempio per il mondo
Oltre ai 4.000 spogliatoi individuali, i 250 wc ed i 1.300 lavandini, André Citroën pensò ad attrezzare in fabbrica, nell’infermeria, anche un ambulatorio ginecologico e delle sale di allattamento. Al fianco dello stabilimento era stato allestito un asilo nido per i bambini fino ai 3 anni, con la possibilità per le mamme di allattarli fino a cinque volte al giorno. Allo stesso tempo erano previste zone per la convalescenza post-parto, così da venire incontro nel miglior modo possibile alle neomamme. Insomma le mamme al lavoro in Citroën erano quasi più tutelate rispetto la sanità nazionale. E questo fu una visione estremamente lungimirante da parte del patron della casa francese.
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