Con l’adozione di un nuovo regolamento in F1 si è visto che i team hanno scelto approcci molto diversi fra di loro, sia dal punto di vista aerodinamico sia per quanto riguarda la dinamica del veicolo. Oggi approfondiremo su questo secondo aspetto, ma ci soffermeremo soprattutto sul perché alcuni team hanno scelto sospensioni Push rod ed altri Pull rod.

La tecnica dietro le sospensioni Push rod e Pull rod

Partiamo dalle basi, cosa sono le sospensioni Push rod e Pull rod?

Sono due filosofie di sospensioni utilizzate sia nel mondo delle corse automobilistiche sia sulle vetture ad alte prestazioni stradali. Ma per cercare di essere il più chiari possibile e fare esempi comprensibili per tutti, oggi prenderemo in considerazione solo l’applicazione di queste due tipologie in F1.

Partiamo dalla tipologia Push rod. Già dal nome si percepisce che è un meccanismo che lavora in compressione. In questo caso abbiamo un puntone – il rod – ovvero un’asta che lavora appunto in compressione. Nella parte alta è collegata ad un bilanciere, detto rocker, e nella parte bassa è collegata alla parte inferiore del portamozzo. In questo caso il gruppo sospensivo e il rocker saranno posizionati verso la parte alta della vettura.

Sospensioni Push e Pull
Questa immagine, rappresenta in modo semplice le due tipologie di sospensioni Push e Pull

Nel caso della tipologia Pull rod, abbiamo un tirante che lavora a trazione. L’asta, in questo caso, collega la parte alta del portamozzo con il rocker posizionato nella parte inferiore della vettura.

Quali sono le differenze tra i due sistemi?

Partendo da una visione puramente progettuale, quindi andando a valutare anche quale delle due filosofie sia meno soggetta a rotture, si possono ipotizzare diverse cose.

Un braccio che lavora a trazione, in teoria, può sopportare carichi maggiori e soprattutto non è soggetto al fenomeno di “buckling”, ovvero l’instabilità al carico di punta. Questo significa che gli elementi del sistema sospensivo possono essere progettati diversamente, rendendoli più leggeri e di conseguenza diminuendo il peso generale della vettura e delle masse sospese. In più si ha la possibilità di posizionare i vari componenti della sospensione più in basso, così da abbassare il baricentro della vettura.

Sospensioni Push Red Bull 2016
Una foto molto accurata del sistema sospensivo Push usato dalla Red Bull nel 2016 (fonte: Motorsport.com)

Perché scegliere le Push rod allora?

Lo schema sospensivo Push rod permette una manutenzione più facile e veloce, vista la posizione, mentre il sistema con puntone riesce ad essere più rigido rispetto al tirante delle Pull. Oltre a queste piccole differenze, dal punto di vista puramente dinamico la differenza è minima.

Ma allora perché i team hanno scelto filosofie diverse?

Ma quindi, Push o Pull?

In passato la scelta dell’una o dell’altra influenzava pesantemente la parte aerodinamica della vettura. Con la scelta per esempio delle Pull si andava a diminuire lo spazio per lavorare sul fondo della vettura, ed avendo dei musi abbastanza alti si poteva optare per sospensioni Push senza sporcare troppo il flusso aerodinamico.

Con il nuovo regolamento però, e soprattutto con le pesanti modifiche apportate sia all’aerodinamica che al telaio, le carte in tavola sono cambiate.

Visto che la pendenza del muso anteriore è stata ridotta, si ha meno spazio in alto per posizionare il rocker. Allo stesso tempo però viene ridotto anche lo spazio in basso, che negli scorsi anni era usato per gestire i flussi diretti verso il fondo. Quindi ci sarà più spazio disponibile per una sospensione Pull.

Sospensioni Pull
Uno schema delle sospensioni Pull usate dalla Minardi nel 2001 (fonte: Motorsport.com)

Al posteriore invece abbiamo una situazione contraria. Fino allo scorso anno la filosofia tipo Pull era quella più usata. Da quest’anno però, con il bisogno di generare più carico possibile grazie all’effetto suolo, c’è la necessità di dare più spazio al fondo sul posteriore. Per fare ciò quindi, vengono utilizzate sospensioni Push.

Schema sospensivo posteriore F1
Lo schema sospensivo posteriore di una F1, con sospensioni Pull Rod

Detto ciò la risposta è una. Entrambe le filosofie sono valide, la scelta dipende da come la tipologia di sospensione va ad influenzare il resto della vettura. In base alle varie scelte inerenti l’aerodinamica si sceglie la sospensione che meglio si integra con esse. Con un determinato fondo, pance e muso si andrà a preferire la soluzione che farà lavorare meglio i flussi, che sia per raffreddamento o per generare carico.

Nel corso del campionato saremo in grado di osservare quale soluzione si comporta meglio con l’aerodinamica e la dinamica delle auto odierne.

P.S. Per le auto stradali ad alte prestazioni la scelta si basa soprattutto rispetto agli ingombri o al posto dove possono essere ancorate le sospensioni. Solitamente si usano sospensioni Push rod.

Sospensioni Jesko
Le sospensioni posteriori Push rod della koenigsegg Jesko

E voi cosa ne pensate? Credete che una soluzione sarà più valida dell’altra? Fatecelo sapere suoi nostri social!!

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