Vi abbiamo già parlato della Aston Martin One-77 (Auto “dimenticate”: Aston Martin One-77), elegante, tecnologicamente al top e con animo inglese. Oggi viaggiamo indietro di qualche anno e anche di qualche Km. Siamo in America, più precisamente in California, è 19 agosto 2000 e la Saleen mostra per la prima volta al pubblico il suo nuovo modello, la Saleen S7.
Sulle note di Holiday dei Green Day, uscita ormai 17 anni fa, immergiamoci in questo viaggio immaginario per conoscere, o semplicemente ricordare, una delle macchine che più diede fastidio ai grandi marchi europei ad inizio anni 2000.


Saleen orgogliosamente Americana
La Saleen è un’azienda automobilistica con sede a Corona, California. E’ stata fondata nel 1986 da un ex pilota di nome Steve Saleen. All’inizio si occupava dell’elaborazione di veicoli di altri marchi, poi con il passare degli anni ha iniziato a costruire veicoli del tutto nuovo e con il proprio marchio. Negli ultimi anni la Saleen è entrata nel mercato cinese con la loro prima auto elettrica e il primo SUV del marchio.


Saleen S7 la portabandiera del marchio
La S7 è stata sicuramente la vettura che più ha reso popolare il marchio in tutto il mondo. Una delle prime supercar ad avvicinarsi alle porte dei 400km/h che non appartenesse ad un marchio blasonato come quelli europei. Un piccolo Davide che ha deciso di scontrarsi contro i Golia dell’automobilismo.
L’auto era semplice ma efficace. Telaio in acciaio e alluminio, una carrozzeria interamente in fibra di carbonio e un motore di origine Ford in grado di sprigionare 500cv senza sistemi di induzione forzata.
Nonostante le poche risorse, l’aerodinamica era studiata così bene che a 260km/h la macchina era in grado di deportare il suo stesso peso, ovvero 1300kg.
Nella versione base, il motore V8 Ford da 7L sprigionava 500cv, capaci di spingere la S7 fino a 386km/h, con uno 0-100 in 2.8 secondi.
Versioni un po’ estreme
La Saleen presentò diverse versione della S7, per lo più per celebrare i tanti successi della vettura nelle varie competizioni. Per prima venne presentata la Twin-Turbo. Dal nome si può capire che per dare un po’ di pepe in più al motore vennero aggiunte due turbine, Garrett nello specifico. Il V8 in questa configurazione raggiungeva i 750cv e i mostruosi 950Nm coppia. Con i due turbo l’auto divenne decisamente più estrema, la velocità massima arrivò a 399km/h con uno 0-322 in 27 secondi.
Ma si sa, gli americani amano strafare, soprattutto quando si tratta di auto e motori. La Saleen allora decise di esagerare e nel 2006 presentò il Competition package. Con questo pacchetto di aggiornamenti la potenza saliva a 1000cv e sospensioni ed aerodinamica venivano migliorati sostanzialmente.


Un quesito per voi, la vostra azienda ha presentato una vettura nel 2000 e l’ha prodotta fino al 2007, dopo 10 anni la riutilizzereste per farne un qualcosa di molto pericoloso? Beh loro si.
Dopo 10 anni dalla fine della produzione, la Saleen ha presentato la LM. Modello dedicato alla versione che partecipò alla 24H di Le Mans nel 2010 e che vinse la classe LMGT1. Il modello comprendeva interni praticamente da auto da corsa, cerchi forgiati e aerodinamica migliorata. Questa volta non ci si è trattenuti, il motore è stato portato a 1500cv e la velocità massima teorizzata si dovrebbe aggirare sui 489km/h.


S7R una delle regine della classe GT1
La storia della S7R nelle corse è lunga, partendo dalla fine del 2000 a poco dopo il 2010. La vettura ha conquistato numerose vittorie, tra cui la conquista della 12 ore di Sebring alla prima partecipazione. Anche nei vari campionati GT internazionali la Saleen si fece valere, vincendo sia quello Spagnolo che quello Britannico. Elencare le numerose vittorie della S7 sarebbe davvero troppo lungo, ma la più importante è stata sicuramente quella a Le Mans.


Dopo vari tentativi e un miglior risultato ottenuto finendo la gara all’undicesimo posto, nel 2010 si fece un ultimo tentativo per conquistare la gara francese. Con i colori di Larbre Compétition, la S7-R, numero di telaio 610, gestita da Oreca, conquista la prima ed unica vittoria nella classe LMGT1.
La versione da gara della S7 montava sempre il V8 da 7L, ma in configurazione aspirata, che a differenza della versione base sviluppava 640cv con restrizione all’aspirazione. Seenza restrizioni sarebbe potuta arrivare a 750cv.
La Saleen in circa 10 anni è stata in grado di battere nomi come Ferrari, Maserati, Nissan, Mercedes e molte altre. Una piccola azienda statunitense ha messo in ginocchio grandi nomi dell’automobilismo, con un progetto semplice ma efficace e duraturo. Questa è una di quelle vetture che si meritano di vivere nei ricordi degli appassionati.
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