Le auto elettriche si stanno proponendo sempre di più come una valida alternativa per una mobilità sostenibile. Queste vetture, come è risaputo, soffrono però dei lunghi tempi di ricarica, a differenza della controparte a combustione. Così l’autonomia massima di una vettura elettrica diventa un elemento fondamentale e si tenta in tutti i modi di aumentarla. Bosch cerca di dare il suo contributo presentando degli innovativi chip in carburo di silicio dedicati alle auto elettriche.

I vantaggi dei nuovi chip di Bosch in carburo di silicio per le auto elettriche

Sono diversi anni che Bosch sta sviluppando questi nuovi chip che aiuteranno ad aumentare l’autonomia delle auto elettriche. Ora sta per partire la produzione, annunciata due anni fa, di questi nuovi semiconduttori in carburo di silicio, per rifornire le case produttrici di tutto il mondo. 

Il vantaggio di questi nuovi chip SiC, questo l’acronimo del carburo di silicio, è nella migliore efficienza rispetto i classici chip che sono prodotti in silicio. A questi Bosch ha aggiunto un atomo di carbonio, creando questo composto che permette di ottenere frequenze di commutazione maggiori rispetto ai chip tradizionali. I chip in SiC dissipano meno energia in calore e quindi aumentano l’autonomia delle auto sulle quali vengono istallati. In più il minor calore generato permetterà di avere sistemi di raffreddamento delle componenti elettriche meno complessi e magari ridurre anche il costo delle vetture. Oltre tutto questo i chip SiC reggono sistemi a 800 V, quindi la ricarica veloce.

L’investimento di Bosch

“Per i semiconduttori in carburo di silicio si profila un futuro brillante. Puntiamo a diventare leader mondiali nella produzione di questi componenti indispensabili per la mobilità elettrica”, ha dichiarato Harald Kröger, membro del Board di Bosch.

I nuovi chip SiC prospettano un futuro roseo per Bosch. Non a caso la società di ricerca di mercato e di consulenza Yole stima che l’intero mercato del SiC registrerà ogni anno una crescita media del 30% fino al 2025, raggiungendo 2,5 miliardi di dollari. Per questo aumento di domanda Bosch ha già ampliato nel 2021 il suo impianto di Reutlingen di 1.000 metri quadri. Entro la fine del 2023 Bosch punta di ampliare per altri 3.000 metri quadri. Inoltre, l’azienda punta ad ampliare la grandezza dei wafer sui quali vengono creati i chip, da 150 a 200 mm. Questo produrrà un grande effetto di scala, contando che un wafer impiega sempre diversi mesi per superare le diverse centinaia di fasi di processo.

E voi? Cosa ne pensate di questa innovazione di Bosch? Fatelo sapere ai vostri amici!

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