Storia recente, ma di altri tempi

Basta vedere il passato di Gordon Murray, ingegnere sudafricano classe 1943, per definirlo (senza nessuna esagerazione) un genio delle competizioni e dei motori. Dalla sua mente sono nate la Brabham BT46 e la BT55, ma la fama maggiore deriva dalla collaborazione con McLaren. Per la casa britannica progettò la Mp4/4, monoposto che dominò, con Ayrton Senna e Alain Prost, il campionato di Formula 1 del 1988, aggiudicandosi quindici gare su sedici disputate. E il suo genio non rimase confinato al mondo delle competizioni: sua creazione è stata anche la McLaren F1, supercar stradale tra le più iconiche dei tempi moderni.

Non deve stupire quindi che, una volta aperta la propria azienda, abbia sfornato uno dei veicoli più aggressivi e sofisticati esistenti.

Gordon Murray T.50 e il tripudio dell’analogico

La prima supersportiva della Gordon Murray Automotive è un mostro. Un mostro di potenza, di meccanica, di raffinatezza costruttiva. Ma non di tecnologia. Fedele al proprio passato, Murray ha quasi totalmente privato la sua primogenita di elettronica e aiuti alla guida, lasciando al pilota l’arduo compito di gestire una potenza spropositata, se si considera il peso. E se la T.50, “dal basso” dei suoi 663 cv, non fosse abbastanza, con la versione ancora più estrema T.50s si raggiungono vette ingegneristiche somme.

La spettacolare vista di una T.50 messa… a nudo

Il motore di quest’ultima è un 3.9 v12 aspirato da 711 cv, con una potenza specifica di 182 cv/litro. Valori elevatissimi anche per le più raffinate power unit stradali sovralimentate. E detiene il record di v12 più leggero esistente: ferma infatti l’ago della bilancia a soli 162 kg.

Queste, in termini assoluti, sono potenze elevatissime, ma che non stupiscono più come avrebbero fatto fino a un decennio fa. Lo stupore e il brivido dell’adrenalina sopraggiungono quando si scopre che la T.50s pesa 852 kg. Meno di una Fiat Panda, per intenderci.

Se volete approfondire altri aspetti di questa straordinaria vettura, vi rimando ad un articolo che le abbiamo dedicato: T50s Niki Lauda, l’omaggio di Gordon Murray

Arriva la sorella minore, la T.33

Niente di confermato ufficialmente, ma sembra che la Gordon Murray Automotive stia ampliando la gamma verso il basso. Indiscrezioni circa l’arrivo di una “sorella minore” della T.50 circolavano già da un po’ ma, proprio negli ultimi giorni, la GMA sembra aver depositato presso lo United States Patent and Trademark Office il nome “T.33”.

La futura arrivata dovrebbe essere basata su un nuovo pianale in fibra di carbonio. Si presuppone condividerà con la T.50 il motore Cosworth 3.9 v12, qui declinato però in una versione depotenziata, in coppia con un cambio manuale, e giocherà anche lei la carta di un rapporto peso/potenza vincente.

Gordon Murray a lavoro sul suo capolavoro

Per ridurre i costi, la Gordon Murray T.33 sarà quasi sicuramente sprovvista della ventola posteriore da 48 volt della T.50 che, in tale modello, creava un flusso d’aria attivo in grado di aumentare il carico aerodinamico fino a 1500 kg.

Stando alle indiscrezioni, con una produzione prevista di 100 soli esemplari, la Gordon Murray T.33 dovrebbe entrare in commercio nel 2023.

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