Nel mondo delle elaborazioni quando si parla di “swap” si indica il processo che consiste nel cambiare il motore di serie dell’auto, Uno dei propulsori più usati per fare ciò è il motore 2JZ della Toyota Supra, facile da elaborare e che si adatta facilmente a molte tipologie di veicoli.
Ogni appassionato che si rispetti conosce la sigla 2JZ, uno dei motori più famosi nel panorama automobilistico mondiale, reso celebre dalla saga di Fast and Furious e dalla sua capacità di reggere cavallerie sopra ai 1000cv senza troppe difficoltà.
La vettura di cui vi parleremo oggi porta questo motore ad un altro livello. Un misto di lusso e prestazioni estreme, vi presentiamo la Roll-Royce Phantom più folle mai creata.


Addio V12, benvenuto motore 2JZ
La Phantom nasce con un raffinatissimo V12 6.7l BMW da circa 450cv. Un propulsore creato appositamente per auto di lusso, silenzioso e affidabile. Tanto affidabile da essere usato giornalmente dal proprietario, dal giorno dell’acquisto della vettura nel 2008 fino a raggiungere la soglia – purtroppo divenuta fatale – dei 200.000km.
Viste le tempistiche di più di due anni per poter sostituire il V12 direttamente in Rolls-Royce Japan, il proprietario ha deciso di fare da sè. Si è affidato a J&K Power, specialisti quando si parla di motore 2JZ.


Potente ma con criterio questo motore 2JZ da 900CV
Molte volte si sono visti 2JZ usati per gare d’accelerazione, con turbo incredibili e dalla breve durata. Nel caso di questa RR tutta l’elaborazione è stata realizzata in modo da far sposare perfettamente il motore Toyota al lusso sfrenato degli interni Rolls.
L’alloggiamento del V12 è stato una culla perfetta per il “piccolo” 3.0 litri 6 cilindri in linea, che è stato dotato non solo del classico turbo ma anche di un compressore volumetrico, utile a dare coppia al motore ai bassi regimi. Poi ci sono stati nuovi pistoni maggiorati, elettronica appositamente programmata e un sistema di alimentazione potenziato.


Il grande spazio a disposizione ha aiutato anche il posizionamento delle nuove tubazioni, più corte e dritte, e del nuovo sistema di raffreddamento, Anche il cambio è stato sostituito, usando un Toyota Aristo automatico 4 velocità.
La potenza è nulla senza controllo
Con un motore che a 2.0bar di pressione del turbo genera 900cv serve anche una dinamica che riesca a gestire tutta questa potenza, ragion per cui sospensioni e freni sono stati potenziati. Per il reparto sospensivo Öhlins ha creato appositamente un kit per questa vettura. Si tratta di componenti he devono gestire al meglio le 2.6 tonnellate della Phantom. Per l’impianto frenante sono stati usati dischi e pastiglie per uso sportivo.


Un mix che piace
Se non per qualche piccolo particolare come le minigonne o i flap in carbonio sul paraurti, l’esterno dell’auto è stato lasciato invariato. Non traspare nulla di ciò che si cela all’interno.


Diverso è però il discorso se si osservano gli interni. L’aggiunta di manometri e della dashboard principale per controllare la salute del propulsore, rende l’auto più soggetta ad occhiate di passanti incuriositi, attirati soprattutto dal borbottio al minimo del motore nipponico.
Vi alleghiamo un video dove poter osservare e soprattutto sentire questa meraviglia:


Si deve ammettere che quest’elaborazione, non troppo spinta dal lato estetico e che lascia inalterata la vera natura dell’auto, è una ventata d’aria in un periodo storico dove non si osa più. Vedere queste opere d’ingegneria che combinano elementi di mondi opposti per creare un qualcosa di nuovo fa sempre emozionare.
Fonte: SpeedHunters
Voi che ne pensate?Vi piace questo mix tra tradizione inglese e arroganza giapponese?Conoscete altre vetture nate da idee pazze come questa?Fatecelo sapere e condividete con i vostri amici!
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