Sapore di esplorazioni

L’essere umano è sempre stato attratto dall’esplorazione in tutte le sue concezioni. Adesso siamo proiettatissimi verso l’esplorazione spaziale, ma quando ancora tutti i territori del nostro pianeta non erano stati esplorati per bene l’occhio era rivolto proprio ad essi. Le spedizioni portate avanti nel corso dei secoli hanno sempre messo a dura prova equipaggi e, soprattutto, mezzi. Citroën ha avuto un particolare interesse per questo genere di iniziative, complice l’affidabilità meccanica delle proprie creazioni. Nel 1931 prese il via la Crociera Gialla di Citroën, alla volta dell’Asia orientale.

Citroën C4F su Himalaya
Il semicingolato Citroën C4F sulle vette dell’Himalaya

La Crociera Gialla di Citroën del 1931

Era il 1931 e ben due gruppi si prepararono a partire alla volta dell’estremo oriente. Il gruppo “Cina”, guidato da Victor Point con partenza da Tientsin, ed il gruppo “Pamir” guidato da Georges-Marie Haardt e Louis Audouin-Dubreuil con partenza da Beirut. Entrambi i gruppi avevano a disposizione mezzi cingolati Citroën, pronti a non farsi fermare da nulla, con Pechino nel mirino, come destinazione. La Crociera Gialla di Citroën aveva l’intenzione così di unire – idealmente – il Mar Mediterraneo con il Mare della Cina.

Il primo gruppo, Pamir, partì il 4 aprile 1931, mentre il gruppo Cina partì 2 giorni più tardi. Dovendo affrontare sfide importanti nel corso del viaggio, che prevedevano anche attraversare paesi in rivolta e instabili sul piano della guerra, i gruppi avevano a disposizione due tipi di mezzi. Da un lato un semicingolato derivato da Citroën C6F per il gruppo Cina, dall’altro un semicingolato derivato dal Citroën C4F per il gruppo Pamir.

Spedizione della Crociera Gialla v
La crociera gialla Citroën

I mezzi Citroën per la spedizione della Crociera Gialla

I due gruppi avrebbero attraversato paesaggi con caratteristiche differenti. Da un lato il gruppo Cina si è lanciato nel deserto del Gobi, combattendo contro le tempeste di sabbia, dall’altro gli assegnati al gruppo Pamir hanno scalato le vette della catena montuosa dell’Himalaya.

Per il gruppo Cina il Citroën derivato dal C6F aveva due serbatoi da 200 litri di benzina ciascuno, radiatore maggiorato, due gruppi elettrici e ventola a otto pale. Motore 6 cilindri 2442 cc da 40 cv con velocità massima 45 km/h e cambio a quattro marce.

Il gruppo Pamir aveva un più adattabile mezzo derivato da Citroën C4F. Motore 1628 cc 4 cilindri da 30 cavalli e possibilità di smontare l’intero mezzo e rimontarlo facilmente in caso di bisogno. Cambio a quattro marce con riduttore, blocco del differenziale e cingoli flessibili chiudono il quadro.

Mezzo Citroen C6F semicingolato
Vista del semicingolato Citroen C6F in dotazione al gruppo Cina

Come si concluse l’avventura con i mezzi Citroën

Dopo una serie di peripezie l’avventura dei due gruppi si concluse con l’arrivo a Pechino il 12 febbraio 1932. Il gruppo Cina vide problemi a causa delle guerre incontrate lungo il percorso e le tempeste di sabbia nel deserto del Gobi. Il gruppo Pamir si dovette districare tra i terreni asprissimi della catena dell’Himalaya – non potendo transitare in Afghanistan poichè in guerra – smontando e rimontando i mezzi per intero. Memorabile un passaggio: in 26 giorni riuscirono a percorrere 372 km, con operazioni oltre i 4.000 metri di quota.

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