Il mito della Ferrari F40
Che la Ferrari F40 sia tra le auto che abbiano riscosso maggior successo nella storia dell’automobilismo non ci piove. Ancora oggi si parla di lei come un’auto eccezionalmente stimolante (e pericolosa) da guidare e – dati i tempi – un inestimabile pezzo da collezione. Tra le oltre 1.300 Ferrari F40 prodotte, il numero preciso è piuttosto battibeccato tra le fonti, una ha vissuto un cammino del tutto particolari. Si tratta della Ferrari F40 costruita per Gianni Agnelli.
Le Ferrari erano “toste”
Con il suo motore V8, i due turbo ed i 478 cv di potenza massima la F40 non era assolutamente un’auto docile. Tutt’altro. Le Ferrari degli anni ’80 – e non solo – erano pensate come mezzi finalizzati alla prestazione, bypassando del tutto il comfort. Frizioni dure da premere, cambio da utilizzare con forza e tutta quella meccanica con la quale bisognava sudare copiosamente per andare forte. Gianni Agnelli però aveva un problema ad una gamba, causato da un incidente. Il socio di maggioranza di Ferrari non era allora in grado di poter utilizzare una F40 senza scontrarsi con i problemi della fisicità. Ferrari produsse allora una F40 del tutto speciale.
La soluzione per la Ferrari dell’Avvocato Agnelli
La F40 dell’Avvocato Agnelli fu modificata dai tecnici di Valeo per…adottare un cambio automatico. Nell’era dei cambi assolutamente manuali, indice di prestazioni e divertimento, in Valeo realizzarono una frizione elettronica per permettere ad una speciale F40 automatica di cambiare marcia senza l’ausilio del pedale frizione. E per non farsi mancare nulla l’Avvocato la volle cabrio (qui spieghiamo cosa significa cabrio e le differenze con le altre auto “a cielo aperto”: Differenza Spider e Cabrio: come si distinguono le auto scoperte?). La Ferrari F40 automatica di Gianni Agnelli rimase unica nel suo genere e non venne proposta al pubblico. Un pezzo da collezione del quale non si hanno più notizia da oltre 10 anni.
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