I parametri di scelta di un’auto elettrica

Con l’avvento delle auto elettriche gli automobilisti – ma più in generale il mondo automotive – devono fronteggiare un processo decisionale differente rispetto al passato, quando acquistano un’auto nuova. L’autonomia e la velocità di ricarica delle auto elettriche diventano di fondamentale importanza, ben più che in passato. Sono degli argomenti nuovi e sui quali c’è bisogno ancora di fare chiarezza. Se però da un lato c’è l’utente finale che deve scegliere la propria auto, dall’altro c’è l’azienda che deve offrire prodotti concorrenziali. Audi, ad esempio, ha un centro specifico per i test delle batterie delle auto elettriche: il centro R&D di Gaimersheim.

Velocità di ricarica delle auto elettriche o autonomia?

Oggigiorno il grande problema delle auto elettriche è che la batteria garantisce autonomia, ma ha bisogno di un determinato tempo per essere caricata. Più è grande la batteria e più aumenta l’autonomia, ma c’è bisogno di più tempo per caricarla; viceversa se è più piccola si carica prima, ma garantisce una percorrenza inferiore. In Audi cercano di compensare questa coperta corta con uno studio di tutti i parametri delle batterie al litio: densità energetica, velocità di ricarica e prestazioni nel tempo.

Centro ricerche Audi batterie
Lo sviluppo delle batterie per auto elettriche è parte del sistema R&D di Audi

Fermo restando che non solo le batterie devono garantire elevate potenze di ricarica, ma ad esse c’è bisogno che sia in linea che tutta l’elettronica di potenza come il caricatore e gli inverter, Audi sviluppa i propri sistemi fin dal principio con l’obiettivo di una ricarica quanto più veloce possibile. I test di alcuni componenti e di batterie cominciano quattro anni prima dell’effettivo lancio sul mercato e seguente commercializzazione, tanto per fare un esempio.

La sfida degli ingegneri

Gli ingegneri hanno una sfida importante nel campo dell’elettrico: dato uno spazio assegnato al pacco batterie, devono garantire la maggiore densità energetica possibile. Senza sacrificare la velocità di ricarica, ovviamente.

L’iter allora prevede che, mantenendo inalterata la velocità di ricarica, si proceda ad aumentare sempre più la densità. In questo modo si hanno batterie più capienti – che quindi garantiscono maggiori autonomie – che mantengono standard di ricarica elevati.

Ma visto che la potenza di picco in ricarica semplicemente non basta, la successiva sfida è garantire che questa potenza di picco venga mantenuta nel tempo: è inutile avere un’auto che carica a 300 kW ma solo per un range di tempo molto limitato, meglio avere una potenza leggermente più bassa ma duratura nel tempo. Quindi ecco che la cosiddetta curva di ricarica diventa fondamentale. Più la curva di ricarica è piatta e prima si carica la batteria, perchè riesce ad accettare la potenza massima per un periodo di tempo maggiore.

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