Lo scorso giugno 2022 l’Unione Europea annunciava al mondo il provvedimento sul clima che dice stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2035. Per questa volta non ci dilunghiamo sugli aspetti economici in merito a questa scelta, piuttosto, ci soffermiamo su un altro aspetto cardine della questione: la sostenibilità delle emissioni. Le auto elettriche sono davvero più “green” rispetto alle auto tradizionali?
Altroconsumo, in collaborazione con ICRT, la rete internazionale di organizzazioni di consumatori, di cui fa parte, ha fatto partire l’inchiesta partecipando ai test Green NCAP, l’analisi dell’impronta ecologica dei veicoli lungo il ciclo di vita degli stessi.
LCA: la vita dell’auto dalla culla alla tomba
Durante i test green NCAP, oltre 60 veicoli (elettrici, a benzina, diesel e ibridi) appartenenti alle categorie di segmento B e C (della distinzione ne abbiamo parlato qui: https://test-driver.it/i-segmenti-auto-come-si-contraddistinguono/) sono stati sottoposti all’analisi LCA (Life Cycle Assessment) che si presenta come lo strumento migliore per confrontare l’impatto ambientale delle automobili di diverso tipo. L’LCA, infatti, esamina l’intero ciclo di vita di un’auto: dall’estrazione e trasporto delle materie prime che servono a produrla, passando per il suo utilizzo, fino alla demolizione, allo smaltimento e al riciclo delle componenti. In particolare, viene esaminato l’impatto sul riscaldamento globale (e quindi le emissioni di gas serra) e il suo consumo di energia.
La prova del nove avviene su strada
La fase di valutazione che maggiormente evidenzia l’impatto ambientale dei veicoli risiede nelle prove di guida su strada. Queste sono, rispetto a quelle effettuate nei test di omologazione, molto realistiche e dimostrano come lo stile di guida abbia una forte incidenza sui consumi di carburante e di energia della vettura e, conseguentemente, sulle emissioni. La differenza si nota soprattutto nelle auto ibride plug-in, cioè quelle ricaricabili. Viaggiando in modalità elettrica i consumi sono contenuti, mentre se non le si ricarica e si passa al motore a combustione i consumi cambiano del tutto.
Per le auto tradizionali, invece, la combustione del carburante durante la guida è la fase più impattante a livello ambientale.
Auto elettriche e sostenibilità: cosa ci dicono i risultati
Dall’analisi LCA si evince come per le auto full-electric la produzione sia la fase che ha l’impatto ambientale più elevato. In effetti, anche se dalla valutazione risulta che l’auto elettrica impatta molto meno sulle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita (circa il 30% in meno degli altri mezzi), sul piano dell’utilizzo totale di energia non risulta così competitiva.


Malgrado ciò, dai risultati del test (che sono pubblici e consultabili al sito www.greenncap.com) l’auto elettrica resta il migliore tipo di veicolo e sì, ha senso definirla come veicolo “green”. Il suo vantaggio risiede nella produzione dell’energia elettrica con cui la si ricarica, poiché una buona parte di questa non proviene da fonti fossili, come avviene per le auto a benzina o diesel, ma da fonti rinnovabili. Ciò sottolinea l’importanza di dover produrre sempre più energia sostenibile. Su questo dovranno impegnarsi i governi nazionali e mondiali per poter garantire un ulteriore abbassamento dell’impatto ambientale delle vetture e favorire la transizione ecologica.
Dopo queste conclusioni, acquistereste un’auto elettrica? O preferireste aspettare in un impegno più concreto nella produzione di energie rinnovabili? Fatecelo sapere sui nostri social e non dimenticate di lasciare un like!
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