Aumento dei consumi
Una pressione non corretta delle gomme può decisamente incidere sui consumi di carburante, sapete perchè? In pratica una gomma troppo sgonfia significa un attrito maggiore quando camminate, che a sua volta porta a richiedere uno sforzo maggiore al motore per farvi spostare.
Sforzo maggiore = consumi maggiori
Avere sempre sott’occhio la pressione delle gomme significa dunque un portafogli più pieno. Parliamo chiaramente di pochi spiccioli, ma che possono sempre fare comodo. Ricordare di controllare sempre la pressione gomme consigliata dalla Casa Costruttrice, che indica il valore ottimale e che questo varia se state viaggiando da soli o con famiglia e bagagli al seguito! Tendenzialmente, come riferimento per una classica auto segmento C (es. Volkswagen Golf, Alfa Romeo Giulietta, Seal Leon, Audi A3, Peugeot 308….) con pneumatici di uguale misura tra anteriore e posteriore, potrebbe andare bene una pressione di circa 2.4 bar. Ma questa vuole essere solo un’indicazione di massima, mi raccomando!
Acquaplanning e sicurezza stradale
Il grande problema di chi non controlla lo stato di usura delle gomme è il fenomeno dell’acquaplanning. Gli intagli del battistrada di una gomma sono lì apposta per servire a qualcosa, no? Ecco, servono a rompere il velo di acqua sotto le ruote, quando piove, ed espellere l’acqua che cerca di insidiarsi tra gli pneumatici e l’asfalto. Intagli battistrada profondi significa una maggiore sicurezza sul bagnato, quindi minore rischio di acquaplanning, quel fenomeno che porta a “galleggiare” l’auto nel passaggio su una pozzanghera. E poi considerate anche che delle gomme usurate offrono meno aderenza, quindi occhio a mantenerle sempre efficienti!



Vecchiaia degli pneumatici e DOT
Sappiate che le gomme hanno una data di fabbricazione e che la mescola stessa di cui sono fatti gli pneumatici non dura in eterno. In quanto gomma (o meglio mescola di roba chimica varia che non stiamo qui a specificare nel dettaglio) tende ad invecchiare e perdere di conseguenza le sue caratteristiche chimico-fisiche. Una prima idea sull’efficienza degli pneumatici è data dalla loro età, quindi da quanto tempo è passato dalla fabbricazione. Cercate sulla spalla della gomma il DOT, un numero di quattro cifre che vi indica chiaramente settimana e anno di fabbricazione della gomma: le prime due cifre sono la settimana dell’anno di fabbricazione, le seconde due cifre l’anno di fabbricazione.
Ad esempio un DOT 4519 indica una gomma prodotta la 45esima settimana del 2019. Se le vostre gomme cominciano ad avere qualche anno sul groppone, quindi anche qualche ciclo di riscaldamento e raffreddamento in più, è bene cominciare a pensare di cambiarle preventivamente.
Ma se non è il DOT a farvi sollevare qualche dubbio un semplice controllo visivo potrebbe chiarirvi le idee. Guardate con attenzione la superficie del battistrada ed osservate bene non ci siano crepe, perchè se dovessero essercene il verdetto è uno: la gomme inizia a farsi vecchia al punto da diventare troppo dura. Il risultato è che anche l’aderenza viene minata e con essa la sicurezza stradale.
Controllo bozze
Brutte, antipatiche e maledette. Le gomme possono bozzarsi e queste ernie vere e proprie hanno un’unica soluzione: il cambio della gomma, ed anche abbastanza velocemente. Purtroppo mi spiace dirvelo ma se anche solo una delle ruote dell’auto presenta una bozza/ernia il referto è unico è indiscutibile: bisogna cambiarla. Questo perchè a causa di un urto di qualunque natura (scalino, pietra, fosso…) si sono rotte le tele, lo scheletro vero e proprio dello pneumatico, che quindi non sono più continue e possono portare a rendere instabile la gomma. Addirittura a farla esplodere improvvisamente. Controllate periodicamente che le vostre gomme siano sempre in forma e loro vi ricambieranno con tantissimi chilometri fatti con spensieratezza e sicurezza.
Na approfitto dunque e qui sotto vi lascio un gran bel video che ho registrato su YouTube: come leggere le sigle pneumatici e cosa significano tutti quei numeri sulla spalla!
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Pubblicato da Claudio Anniciello
Guido, mi diverto, ve lo racconto. Nato come collaudatore prototipi, votato al giornalismo auto e appassionato di tutto ciò che può essere guidato. Nel weekend pilota/istruttore in pista su supercar, in settimana Collaudatore/Youtuber/Filmaker/troppe cose. Non guido quando dormo perché non posso. Non ancora, almeno. Mostra tutti gli articoli di Claudio Anniciello
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