Il futuro, lo possiamo immaginare, sarà sempre più improntato alla guida autonoma e ad una maggiore sicurezza. I sistemi di aiuto alla guida però non sono sempre infallibili. Infatti, la statunitense NHTSA (che sta per National Highway Traffic Safety Administration) aveva già avviato un’indagine sull’Autopilot di Tesla a causa di precedenti non proprio sereni.
Sotto i riflettori erano caduti 11 incidenti che hanno convolto delle Tesla, che hanno portato a 17 feriti ed un morto. Fattore in comune di questi incidenti era l’Autopilot o altri sistemi simili attivi al momento dell’incidente. Pare infatti che questi sistemi di aiuto alla guida non siano riusciti ad evitare l’impatto con alcuni veicoli con l’avvicinarsi del tramonto. Seppur questo potesse voler dire una minore visibilità, in alcuni casi queste vetture si sono scontrate con altri mezzi che già stavano prestando dei soccorsi.
In altri incidenti eventuali ostacoli erano addirittura ben segnalati da coni e insegne luminose. Così l’agenzia per la sicurezza stradale statunitense aveva già chiesto a Tesla di fornire tutta la documentazione sui suoi sistemi di aiuto alla guida (ed in tutto questo Tesla ha pensato anche di arrivare ad una guida autonoma di livello 5 entro la fine dell’anno, ne parliamo qui: Guida autonoma: livello 5 entro il 2021 secondo Tesla)
Non solo Tesla sotto il mirino della sicurezza dei sistemi di guida autonoma
La grande novità è quella che altri 12 costruttori sono stati interessati dall’inchiesta nell’ultimo periodo. Tra questi spiccano Ford, General Motors, Toyota, Volkswagen e Stellantis. L’inchiesta mette sotto torchio tutti i sistemi che si classificano al Livello 2 della scala SAE (in soldoni quella che può permettere all’auto di automatizzare alcune funzioni come acceleratore e freno. Qui abbiamo una lista dei sistemi ADAS: Sistemi ADAS: cosa significano le sigle e come funzionano?).
La NHTSA punta quindi ad avere una visione completa del funzionamento di tutti questi sistemi. Le case dovranno fornire tutti i dati in loro possesso come il numero delle auto con tecnologie di Livello 2 prodotte, vendute e in circolazione sulle strade degli Stati Uniti, il chilometraggio effettivo, gli eventuali aggiornamenti dei software, incidenti ed anche i reclami degli acquirenti. Inoltre le case produttrici dovranno fornire tutti i dati sui test svolti e le condizioni nelle quali si sono svolti, segnalando la presenza di sistemi per controllare l’attenzione dei conducenti. La scadenza per fornire tutta la documentazione è fissata per il 3 novembre per Ford, GM e Stellantis, mentre per le altre il 17 novembre. Se non verranno rispettate queste scadenze la casa produttrice incriminata avrà una multa di ben 115 milioni di dollari.
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