Quando si parla di elettronica nel motorsport ci si imbatte in tante affermazioni senza fondamento, per questo oggi intraprenderemo un cammino che ci porterà a rispondere a molte domande.
Il primo sistema di aiuto alla guida fu l’ABS, introdotto per la prima volta nel 1974 da Volvo. Dopo qualche anno arrivarono altri due sistemi di fondamentale importanza, il controllo di trazione (TC) nella seconda metà degli anni 80 e il controllo di stabilità (ESC) visto per la prima volta nel 1995.
Questi tre sono i principali elementi che permettono una guida sicura in quasi ogni condizione. Ma oggi non parleremo di guida sicura, bensì di come ottimizzare tutti i fattori in gioco per ottenere la migliore resa possibile in pista.



Faremo un viaggio nella storia, e tra le varie categorie automobilistiche per fare il punto su un argomento davvero spinoso, ma il pilota conta ancora qualcosa oggi?
Il primo approccio con il motorsport
Partiamo dalla categoria regina, la F1. La più evoluta, costosa ed estrema categoria automobilistica. Visti i grandi sviluppi in campo elettronico, informatico ecc, agli inizi del 1990 c’era la conoscenza necessaria per passare parte di quegli sviluppi sulle monoposto. E la prima a fare ciò fu proprio la nostra amata Ferrari, al gran premio del Portogallo 1990. Grazie ad una levetta posta sul volante, il pilota era in grado di gestire un primo prototipo di traction control.



Come la storia ci insegna negli anni successivi le novità tecniche a livello di aiuti alla guida furono parecchi, vedi le sospensioni attive della Williams, i cambi semiautomatici con scalata automatica come quello della Mclaren del 92″ e così via.
Parliamo del presente però. Molto spesso si fanno paragoni con tempi passati, usando le solite frasi “eh ma una volta faceva tutto il pilota…” , “una volta era tutto più difficile” e tante altre. Cerchiamo di andare più nel particolare.
L’elettronica nella F1 odierna
Stiamo vivendo in un periodo comandato dall’informatica, un millennio dominato dai computer e dall’elettricità in ogni sua forma, e il motorsport non è da meno, o no?
Nel mondo del motorsport, come per qualsiasi altra cosa, c’è chi sa e chi fa finta di sapere. La rovina di un ambiente arriva quando l’ignoranza la fa da padrone e solo la voglia di sapere può risollevare un contesto ormai saturo di critiche e finta passione.
La F1 odierna è la più evoluta che ci sia mai stata, la più veloce e la più sicura. Ma è davvero più facile?
Purtroppo molti pensano che vista l’enorme mole di tecnologia all’interno delle monoposto, quest’ultime facciano tutto il lavoro lasciando al pilota solo la libertà di muovere il volante. Ebbene no. Sorpresi? Fatto sta che ormai da anni, precisamente dal 2008, tutti i sistemi d’aiuto al pilota sono banditi da regolamento. Quindi niente controllo di trazione, ABS, o qualsiasi altra diavoleria elettronica.
E quindi a cosa servono tutti quei manettini sul volante? Qui i complottisti urleranno soddisfatti ma anche in questo caso mi dispiace: nessun aiuto diretto alla guida. I vari manettini servono al pilota per modificare diversi parametri, tra cui bilanciamento di frenata, apertura differenziale, mappa pedale acceleratore, freno motore ecc.



N.B.: la mappa acceleratore, anche se può aiutare il pilota a dosare meglio il gas in uscita curva, non è da intendere come un vero e proprio aiuto bensì una regolazione a seconda dello stile di guida del singolo pilota.
WRC con TC e ABS?
Assolutamente no. Al contrario di quello che pensano molti anche la classe regina del mondiale rally è priva di aiuti alla guida. Le WRC infatti sono totalmente sotto il controllo del pilota. Fino allo scorso anno c’era anche il differenziale centrale a controllo elettronico, sparito con l’introduzione del nuovo regolamento 2022. Anche in questo caso però abbiamo alcune regolazioni possibili, mappa motore e regolazione differenziale.



L’elettronica nel motorsport in generale
Passiamo a coloro che più utilizzano aiuti alla guida, ovvero le categorie GT. Anche in questo caso prendiamo in considerazione la classe regina attuale ovvero le GT3 e le GTE.
Per quanto riguarda le GT3 troviamo sia ABS che TC. Essendo auto molto vicine a quelle di produzione, anche destinate a clienti non professionisti, vien da se che l’adozione di aiuti alla guida sia necessaria. Il peso considerevole e altri fattori rendono l’auto molto difficile da gestire in frenata e da qui l’obbligo di adottare l’ABS. Le GTE invece hanno a disposizione il TC ma non l’ABS. Per coloro che non sapessero le differenze tra le due categorie, facciamo chiarezza. Le GTE come le GT3 sono vetture che derivano da una loro controparte stradale, ma a differenza delle GT3 hanno un’aerodinamica più raffinata, sono leggermente più potenti, più larghe e con ruote anteriori di 3 cm più larghe rispetto le GT3. L’aerodinamica però la fa da padrone, rendendole molto più veloci in percorrenza curva nonostante i quasi 25kg di peso in più.



Nel mondo dei prototipi invece c’è da fare varie distinzioni. Prendiamo in considerazione LMP1 ibride e LMP2. Le LMP2 molto più semplici, hanno a disposizione solo il TC come aiuto alla guida. Le LMP1 invece sono molto più complesse, e complessi sono anche gli aiuti e l’elettronica. Oltre ai vari controlli per regolare il freno motore generato dal recupero di energia dei motori elettrici, hanno a disposizione due manettini per i settaggi del TC, uno per l’anteriore e uno per il posteriore. Il tutto è condito dai soliti settaggi del brake bias, differenziale e mappe motore termico ed elettrico.



Conclusioni, l’elettronica nel motorsport conta davvero?
Ma allora, le auto di oggi sono davvero più facili da guidare rispetto al passato?
Ni. Ere diverse, piloti diversi , tecnologie diverse. Non si possono paragonare ere con tutti questi fattori a caratterizzarle. Le auto del passato erano spartane, poco sicure, potenze esagerate per gomme e telai non in grado di gestirle. Le auto di oggi invece, sono evolute, un mix di potenza e controllo assoluto, il tutto si miscela perfettamente per renderle ottimali per il loro compito. Questo essere così estreme richiede però al pilota delle abilità e riflessi altrettanto all’altezza.
I piloti di ieri erano più forti, talentuosi e coraggiosi di quelli di oggi?
Assolutamente no, sebbene le auto di oggi siano in grado di fare cose eccezionali, deve esserci un grande pilota dietro al volante per portarle alla vittoria. E se il comparare epoche diverse viene spontaneo a molti, è sbagliato dire che l’introduzione dell’elettronica nel motorsport abbia sminuito il pilota..
Oggi conta più l’auto del pilota?
L’auto è un fattore importante per vincere un mondiale, ma le gare, i sorpassi, i salti ai 200 tra gli alberi finlandesi, restare concentrati per 5 ore di fila mentre si affronta una tappa della Dakar (Dakar: tutti i segreti della corsa più leggendaria di tutte) e tante altre imprese, le compiono i piloti. Se l’auto li aiuta a fare ciò meglio ancora.
Un vero appassionato non è colui che resta aggrappato ad un’epoca ormai passata, il vero appassionato è colui che apprezza le imprese dei piloti e la tecnica dei loro veicoli al di là di tutto.
Il motorsport odierno ha tanto da offrire, invece di criticare tutto a prescindere, perchè non dare una possibilità anche alle novità?
E voi cosa ne pensate? Siete legati ai miti del passato o apprezzate ciò che il motorsport è oggi? L’elettronica nel motorsport ha diminuito il fascino delle competizioni? Fatecelo sapere sui nostri social! Ed ovviamente non dimenticate di lasciare un like, così potrete supportare il nostro lavoro!
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