L’abbiamo immaginata, sognata la notte e bramata per anni, ma finalmente qualcuno ci ha regalato ciò che tutti stavamo aspettando: una Panda da rally, la Pandamonium.

Chi sono i folli che hanno deciso di cimentarsi in quest’impresa? Non sono 4 scappati di casa che hanno deciso di rubare la Panda al nonno di qualcuno e allestirla da rally, bensì uno dei più importanti preparatori di auto da competizione del globo, M-Sport.

Esterni Pandamonium
Pandamonium, la Panda con meccanica Fiesta R5 sviluppata da M-Sport

M-Sport, una storia che parte da lontano

La M-sport nasce nel 1979 da Malcom Wilson, ex pilota di rally. La scuderia è stata da sempre legata a Ford fino a diventare il team ufficiale del marchio americano nel WRC. Oltre la lunga militanza nel campionato del mondo rally, M-Sport ha allestito e gestito anche le Bentley ufficiali nei vari campionati gt. Il legame con vari marchi ha reso la M-sport una delle più influenti nel mondo delle corse, portando anche alla conquista di diversi titoli mondiali sia piloti che costruttori.

Il team britannico non è nuovo ad allestimenti particolari, basti pensare alle varie edizioni speciali per i Ford Transit o il Ford Ranger.

Ford Ranger M-Sport
Un Ford Ranger con un allestimento speciale by M-Sport

Quindi no, non sono gli ultimi arrivati e sanno il fatto loro. La decisione di allestire un’auto modesta come la Panda nasce della decisione di pubblicizzare in un modo diverso dal solito il loro nuovo reparto, M-Sport Special Vehicles (MS-SV), dedicato ai clienti facoltosi che vogliono qualcosa di unico.

Ford Transit M-Sport
Ford Transit in una versione speciale M-Sport

Le specifiche tecniche della Pandamonium

Ma torniamo a noi, cosa hanno fatto al Pandino nazionale?

Partiamo dalla carrozzeria. Gli ingegneri avevano intuito che la piccola carreggiata della Panda non era adatta a percorrere curve ad alta velocità, così hanno deciso di allargare la carrozzeria di 36 centimetri. Ma anche l’aerodinamica è importante, quindi oltre a rendere il bodykit il più aerodinamico possibile è stato aggiunto un diffusore nella parte posteriore.

Posteriore  Pandamonium
Posteriore Pandamonium , si notano gli allargamenti della carreggiata e il diffusore posteriore

Passiamo al telaio, la parte più critica del progetto. La sottile lamiera della Panda ha subito molte modifiche. Il telaio è stato rinforzato ed è stato aggiunto un rollbar enorme e ovviamente omologato FIA.

Gli interni sono minimal, come in ogni auto da corsa che si rispetti. Ci sono solo le cose essenziali, sedili OMP, volante racing, leva del cambio e del freno a mano idraulico, estintori e una dashboard .

Interni Panda Pandamonium
Gli interni della Pandamonium in pieno stile racing

Si, ma il motore?

E ora parliamo di quello che davvero rende questa vettura unica, la meccanica. Per quanto si possa amare il motore 750 Fire, non è un’unità molto prestazionale. L’intera meccanica, motore e trasmissione sono stati presi dalla Ford Fiesta MK1 R5.

Il motore è un 1.6 4 cilindri da 300CV e 450nm, con trazione integrale e cambio sequenziale a 5 rapporti Sadev. Per ovvi motivi i differenziali, l’albero di trasmissione ed i semiassi sono stati costruiti ad hoc.

Motore Pandamonium
Il motore della Fiesta R5 MK1 montato nella Pandamonium

Sul piano dinamico la musica non cambia: cerchi da 18 pollici con gomme stampo da asfalto e impianto frenante da competizione. L’assetto ovviamente vede molle e ammortizzatori rivisti, che sono in linea con il regolamento R5.

Questo allestimento è un qualcosa di folle e fuori dal comune. La perfezione nei dettagli e la cura con la quale questa vettura è stata allestita è stupefacente. Sicuramente il nuovo reparto di M-Sport sfornerà altri gioielli di questo tipo, ma senza dubbio questa risulta una tattica di marketing molto astuta.

E voi che ne pensate della Pandamonium? Avete mai pensato di trasformare qualche veicolo comune in un mostro del genere? Fatecelo sapere sui nostri social!!

E non dimenticatevi di condividere l’articolo con i vostri amici!!

2 Comments

Rispondi