Per la serie “più grosso è meglio”, oggi vi parleremo di una categorie di auto, le megacar, che negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sè.
Cosa sono le megacar? Il termine nasce dalla prima megacar costruita, ovvero la Koenigsegg One:1, il cui motore sviluppa esattamente 1360cv l’equivalente di 1 megawatt. Le megacar non sono però solo potenza, anche perché ricordiamo la famosa citazione “la potenza non è nulla senza controllo“. Portano con esse un livello tecnologico senza eguali e, a differenza delle più classiche hypercar, sono molto più rare, veloci, costose e ricercate.
Koenigsegg: una fabbrica di megacar
Fin dalla sua fondazione nel 1994 l’obiettivo dell’ideatore del marchio svedese, Christian von Koenigsegg, è stato quello di creare vetture leggere e potenti capaci di potersi imporre sulle supercar dei ben più blasonati altri marchi come Ferrari, Porsche, Bugatti ecc.
Partiamo dalla prima megacar mai costruita, Koenigsegg One:1. Con un rapporto peso/potenza 1:1 questo razzo su ruote spinge i suoi 1360kg, di cui solo 72kg di telaio, fino ai 440km/h con uno 0-100 in appena 2,8 secondi. Queste prestazioni sono garantite dal mostruoso V8 5L biturbo di origine Ford, in simbiosi con un cambio doppia frizione 7 marce ed un differenziale elettronico. Tanta potenza ma anche tanta aereodinamica, dato che la One:1 genera un carico di quasi 1 tonnellata ai 400km/h. Il telaio completamente in carbonio, così come cerchi e tutte le appendici aerodinamiche ,rendono quest’auto un vero pezzo d’arte. Solo 7 esemplari hanno visto la luce, di cui 1 distrutto durante un test al Nurburgring.



Restando sempre nell’universo Koenigsegg, siamo menzioniamo le altre due regine della casa svedese, la Regera e la Jesko.
La Regera è stata la prima vettura ibrida ideata da Koenigsegg. Il classico V8 turbo vede al suo fianco tre motori elettrici. Uno di questi è collegato direttamente all’albero motore e funge da starter, generatore e da “aiut0” quando il motore ha bisogno di coppia; gli altri due invece sono sui mozzi posteriori e fungono da “differenziale”, utilizzati per il torque vectoring. La potenza totale generata da questo sistema si aggira sui 1800 cv e 2000 Nm di coppia. La particolarità è la trasmissione, poiché non viene utilizzato un vero e proprio cambio tradizionale ma un sistema in presa diretta a marcia singola. Il Koenigsegg Direct Drive System abbinato ad un convertitore di coppia è in grado di eliminare i ritardi tra una marcia e l’altra.



Presentata nel 2019 la Jesko prende il suo nome dal padre di Christian von Koenigsegg. Con un peso che varia dai 1390 ai 1420kg a seconda della versione e una potenza di 1600cv con l’utilizzo dell’etanolo, la Jesko è una delle auto più estreme che esistono attualmente. La filosofia di progettazione di questa vettura ha però preso in seria considerazione le performance in curva. Nella versione standard la Jesko vanta un’un’aerodinamica in grado di generare fino a 1400kg di deportanza che si sposano perfettamente alle 4 ruote sterzanti e al nuovo sistema sospensivo. La vera chicca anche in questo caso si nasconde nella trasmissione: il nuovo cambio Light Speed Transmission a 9 marce e 7 frizioni è molto più veloce, leggero – solo 90 kg di peso – e piccolo rispetto un cambio a doppia frizione standard.



Però Koenigsegg ha da sempre avuto un conto in sospeso con Bugatti nella sfida all’auto con la velocità di punta più alta, ragion per cui ha creato una versione speciale della Jesko, la Absolut. Con un coefficiente aerodinamico di appena 0,278 e una carico ridotto a 150kg questa vettura dovrebbe essere capace di raggiungere i 531km/h distruggendo così ogni record.



E’ giusto menzionare anche la Gemera, la prima 4 posti di casa e forse la più interessante da un punto di vista tecnico. Monta un 3 cilindri 2.0L con due turbo, freevalve, e solo il motore termico sviluppa già 600cv. L’utilizzo di biocombustibili e di tre motori elettrici portano la potenza complessiva a 1700cv. Per gli altri componenti meccanici sono state riprese tecnologie già usate come il convertitore della Regera sull’anteriore.



SSC: SSC Tuatara
Facciamo un viaggio immaginario dalla Svezia in America, dove sappiamo che la filosofia del “più grosso è meglio” viene presa alla lettera. La SSC Tuatara venne presentata nel 2011, ma per mancanza di fondi la produzione slittò fino al 2020. La SSC North America è di proprietà di Jerod Shelby e no, nonostante il cognome non ha nessuna parentela con gli Shelby più conosciuti.



La Tuatara è la sostituta della SSC Aero, che all’epoca riuscì anche a battere qualche record di velocità. Questa vettura monta un V8 5,9L con due turbocompressori, in grado di generare 1774cv. Il cambio è un robotizzato a 7 marce capace di passare da un rapporto all’altro in appena 100 millisecondi.
Come per la Jesko anche gli americani hanno voluto costruirne diverse versioni. Una è la Striker, prende il suo nome molto virile da un elicottero da combattimento ed è pensata per un uso su pista, tanto che ha un’aerodinamica tale che riesce a generare 500kg a 250km/h; poi c’è la Aggressor (ne parliamo 2.231 cv, la potenza da scheda tecnica della SSC Tuatara Aggressor), che prende quel poco di sanità mentale rimasta agli ingegneri in SSC mentre costruivano la Tuatara standard e la butta via. Il suo V8 è stato portato a 2200cv ed è stato fatto un grande lavoro per ridurre il suo Cx al minimo. Agli americani non piace perdere e con l’Aggressor vogliono non solo battere il loro precedente record (non ufficializzato) di 508km/h ma segnarne uno che sarà difficile da battere anche per le più blasonate auto oltre oceano.



Hennessey: Venom F5
Spostiamoci e andiamo in Texas dove risiede la sede centrale di Hennessey, noto tuner e costruttore di auto. La Hennessey Performance Engineering è stata fondata nel 1991 e inizialmente si occupava della preparazione di auto ad alte prestazioni. Nel 2010 però inizia a far parlare di se anche in Europa, grazie alla Venom GT. Vi ricorda nulla quest’auto? Tipo un Lotus? Ne abbiamo parlato qui, in realtà: Lotus Elise: un solo telaio, tantissime auto (anche elettriche).
La nuova Venom F5 promette prestazioni esagerate, con uno 0-100 in meno di 2 secondi e uno 0-400 in appena 20 secondi. Anche in questo caso abbiamo un V8 biturbo, ma da 1817cv, che spinge la vettura fino ai 484km/h ed è abbinato ad un cambio manuale a 6 marce.



Bugatti e le sue megacar
Ed eccoci giunti a lei, la regina per quanto riguarda l’eleganza accoppiata alle prestazioni.
La Bugatti Chiron nel corso degli anni ha subito vari aggiornamenti e ne sono state costruite svariate versioni. Quelle di cui parleremo sono la Divo e la SuperSport, la prima dedicata alla prestazione in curva e la seconda al raggiungimento di un’elevata velocità massima.
La Divo (una piccola chicca ve la raccontiamo qui: La vernice più costosa al mondo è di una Bugatti Divo) è una vettura costruita sempre su base Chiron, ma con notevoli miglioramenti sul lato aereodinamico e dinamico. La deportanza arriva a 456 kg e il peso scende di 90 kg. La potenza è invariata: il W16 sviluppa ancora 1500cv, ma a causa del notevole carico generato il contachilometri si ferma ai “soli” 380km/h.



La Chiron Super Sport (ne parliamo qui: Bugatti Chiron Super Sport: scheda tecnica della Chiron più estrema) è una delle vetture stradali più veloci del mondo. Basata sulla Super Sport 300+ realizzata appositamente per battere record di velocità massima, porta con sè le modifiche fatte per la 300+, quindi un passo più lungo, una potenza di 1600cv, e 23kg in meno. Bensì sembri uno yatch di lusso all’interno, questa vettura raggiunge i 440km/h in appena 22 secondi. Pensate che le gomme sono sottoposte ai raggi X durante la produzione e ricevono l’omologazione per raggiungere i 500km/h.
Una menzione va fatta anche alla Super Sport 300+, ancora più veloce e leggera rispetto alla SS normale. La velocità di punta tocca 490 km/h.



Bonus – La prima ultracar: Greek Chaos
Forse ne avete già sentito parlare, forse no, ma siamo di fronte alla prima ultracar al mondo. Dalla Grecia con furore la SP Automotive di Spyros Panopoulos, ha creato un qualcosa di fuori dal comune. La aspettiamo nel corso del 2022 per la presentazione ufficiale, ma già possiamo dirvi qualcosa. Il motore è un V10 4L biturbo e sprigionerà fino a 3065cv. Potenza che porterà i 1272kg di materiali di origine aereospaziale a più di 500km/h.



Di auto e di personaggi particolari in questo mondo ne abbiamo visti tanti (ricordiamoci della Devel Sixteen, tanto per citarne una). Una cosa è certa, la moda delle megacar si sta espandendo e noi appassionati ne siamo molto felici. Che queste possano essere soppiantate da versioni elettriche? Staremo a vedere il futuro cosa ci riserverà. Intanto queste vetture sono l’emblema dell’evoluzione del mondo automobilistico e di come l’uomo punti sempre oltre per creare oggetti sempre più veloci.
E voi? Conoscete altre megacar? Fatecelo sapere sui nostri social!!
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